
Modificazioni della composizione corporea
Per eccesso di massa grassa (obesità)
Sono tre le tipologie di grasso: tessuto adiposo bianco, tessuto adiposo bruno e tessuto adiposi beige.
Il grasso bianco è il più cospicuo deposito di energia ed è il principale responsabile dell’obesità. È strettamente connesso con la resistenza insulinica, con l’infiammazione e con i profili ormonali.
Il grasso bruno è presente in piccola quantità, ma è importante per la produzione di calore e quindi per l’equilibrio termico.
Il grasso beige è ciò che rimane del grasso bruno quando con il passare degli viene perso e/o sostituito dal tessuto adiposo bianco. Ciò si verifica con l’invecchiamento ed è accelerato dal permanere in ambienti a temperatura controllata.
Non sempre la sola dieta ipocalorica è bastante a diminuire la massa grassa perché lo stato infiammatorio, i profili ormonali, lo stile di vita e l’età sono elementi di forte ostacolo a un sano calo ponderale. Inoltre è essenziale monitorare il decorso clinico per controllare che lo stesso non generi calo della massa magra o squilibri metabolici.
Per eccessiva magrezza
La diminuzione della massa muscolare dipende essenzialmente da quello che mangiamo, e dalla entità della nostra attività fisica. Infatti l’inattività fisica è la prima causa di perdita di massa muscolare scheletrica, segue la malnutrizione specialmente come conseguenza di gravi malattie. Infine giocano un ruolo importante lo stato infiammatorio di basso grado tipico dell’invecchiamento e l’invecchiamento stesso.
Per diminuzione della massa ossea
(osteopenia, osteoporosi)
Già dopo i quarant’anni nelle donne e negli uomini dopo i sessanta possono evidenziarsi condizioni di osteopenia o osteoporosi.
Non sempre l'assunzione di calcio e vitamina D, estrogeni, bifosfonati raggiungono l’obiettivo desiderato. In questo giocano un ruolo importante l’attività fisica, l’alimentazione, lo stress cronico, lo stato infiammatorio di basso grado specialmente se acutizzato da malattie infiammatorie croniche, alcune terapie tra cui quella steroidea gioca un ruolo importante.
Per alterazione della distribuzione dei liquidi
(edema, disidratazione)
Non sempre introduciamo la giusta quantità di liquidi sia perché beviamo poco e non assumiamo alimenti ricchi di acqua come minestre, frutta e verdura o perchè le perdite tramite sudore, respiro, feci e urine sono troppo elevate.
I più comuni sintomi di squilibrio idrico per difetto sono: mucose asciutte, pelle secca, stipsi, sonnolenza, affaticamento, ipotensione e conseguente mal di testa e capogiri. Per conservare un’ottima idratazione dovremmo introdurre almeno il 3-4% del nostro peso corporeo in liquidi e alimenti.
Il caso opposto e l’eccesso di liquidi che si distribuiscono negli spazi interstiziali determinando edema.
L’'edema può interessare una zona circoscritta (ad esempio le gambe), oppure può essere generalizzato se si manifesta in tutto l'organismo. In questo caso, prima che l'edema sia clinicamente evidente, devono accumularsi diversi litri di liquido; per questo motivo l'aumento di peso precede generalmente le altre manifestazioni dell'edema.
In condizioni di salute c’è un bilanciamento tra la pressione del sangue, la permeabilità capillare e l’azione e colloido-osmotica delle proteine che agisce in direzione opposta. In condizione di salute la minima fuoriuscita di liquidi nello spazio interstiziale viene drenata dai vasi linfatici, che la reimmettono nel circolo venoso. Quando questo equilibrio è alterato e si genera l’edema.
Le situazioni cliniche più feequenti che determinano edema sono: stasi venosa (varici), ostruzione dei vasi linfatici, ritenzione di sodio, scompenso cardiaco, insufficienza renale, patologie che provocano una forte riduzione dell'albumina ( sindrome nefrosica, gravi epatopatie, stati di grave carenza alimentare).